A settembre
è cominciato a muoversi qualcosa in ambito lavorativo e quindi, causa poco
tempo, ho continuato ad essere latitante!
Oggi basta con le scuse! Eccomi di nuovo
qua a raccontare una bella esperienza vissuta di recente in Somalia! Per l’esattezza
in Somaliland,
repubblica autoproclamatasi indipendente dalla Somalia nel 1991, ma mai
riconosciuta dalla comunità internazionale, incastrata nel Corno d'Africa tra Somalia, Etiopia
e Gibuti!
Voglio
raccontare di questa esperienza per due motivi: il primo, e il più ovvio, è che
da “homo interneticus” (ma sempre umano, almeno fino ad ora) ho lo “sharing”
facile e congenito, e quindi mi piace condividere, con amici e non, le mie
esperienze e le mie opinioni!
Il secondo è che, ancora una volta (l’ho già fatto in “I Sistemi Informativi Territoriali” e continuo a farlo nei miei corsi), voglio lanciare
il messaggio che, oggi
più che mai, bisogna cominciare a prendere in considerazione che la professione
del Geometra Topografo va proiettata senza indugio all'approfondimento e alla
conoscenza dei GIS!
In un
periodo come questo: di crisi, di poco lavoro e quant'altro non dobbiamo per
nulla tralasciare la nostra formazione professionale. Poiché se ho avuto l’opportunità
di partecipare a questo lavoro, non è stato solo per le mie conoscenze di
topografia, ma anche per le mie conoscenze di GIS, di informatica e della
lingua inglese!
Adesso non
voglio apparire il primo della classe, né il saccente di turno, però è un fatto
che oggi un committente non cerca più solamente il Geometra ma il Geomatico!
Adesso, dopo essermi attirato le
antipatie dei molti: il racconto del viaggio in Somalia!
Il
Somaliland è una meta abbastanza sicura (anche se abbiamo viaggiato
costantemente scortati) ma come PVS (Paese in Via di Sviluppo, modo elegante
per definire il terzo mondo) ha una costante che lo caratterizza: la povertà!
Fortunatamente in questo contesto esistono realtà come
quelle della cooperazione internazionale che contribuiscono con i loro progetti
ad uno sviluppo possibile e che in ogni caso deve partire dalla gente del
posto.
Il mio
lavoro, assieme a quello di GISMAP (nuovo partner del mio Studio) si è collocato all’interno di
un progetto di “Governance and Institutional Capacity Building Training”,
svoltosi a Gabiley tra fine ottobre e i primi giorni di novembre, con una
attività di training teorico/pratico sull’uso di GPS differenziali e sulla
gestione dei dati raccolti con sistemi GIS, tutto ciò a beneficio di giovani tecnici
somali armati di tanto entusiasmo e voglia di imparare.
La voglia di
imparare che caratterizza un giovane somalo laureato, o in procinto di
laurearsi, si differenzia molto dalla voglia di imparare di un nostro giovane italiano. Infatti un
giovane somalo sa che, per lui, imparare significa poter cambiare radicalmente la sua condizione e quella del proprio paese.
Noi abbiamo un pò perso questa consapevolezza e ci adagiamo su quello che
abbiamo, pensando che, tutto quello che potremmo fare, poco contribuirà al nostro
cambiamento e a quello del nostro paese.
Quale era
l’obbiettivo del corso? Dare ai ragazzi competenze su come raccogliere dati in
campo con sistemi GPS riguardo gli edifici, sia geometrici che censuari, e su
come trattare questi dati con sistemi GIS. I dati in campo sono stati raccolti
in modalità RTK utilizzando una base + 2 rover e ogni giorno, in ufficio, venivano
scaricati e salvati in formato Shapefile per essere subito trattati in ambiente
GIS.
Tutti i corsisti sono stati formati sia all’uso del GPS che a quello del GIS per poi alla fine
capire chi, anche in base al loro feedback e ai loro interessi personali, fosse
più predisposto per i rilievi in campo e chi per la gestione dei dati in
ufficio.
La nostra attività formativa è servita per individuare un
gruppo di tecnici che assieme ai tecnici comunali creeranno il database delle
proprietà a supporto del progetto “Automation ofMunicipal Finance in Somali Municipalities, Institutionalisation PhaseIII” gestito
da Terre Solidali.
Quindi più
in là, magari, vi aggiornerò sullo stato del progetto e sui risultati prodotti
che, sono sicuro, saranno ottimi perché abbiamo lasciato sul posto un gruppo di
giovani molto motivati e competenti.
L’esperienza è stata assolutamente positiva: interessante e gratificante
sia dal punto di vista umano che professionale e ha superato ogni mia
aspettativa. Spero di poterla rivivere!
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