Kartoblog
inserisce oggi nella sua homepage il link del Repertorio Nazionale dei DatiTerritoriali (RNDT). Attualmente questo strumento sta muovendo i primi passi (avevamo già parlato del RNDT in questo post “Bandi, considerazioni e RNDT...”),
ma noi desideriamo che entri a fare parte della “cassetta degli attrezzi” di
ogni geomatico e, in prospettiva, di ogni cittadino italiano. Non siamo da
soli, ma insieme a:
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- Un blog di "Alternativa Geologica"
Ringraziamo
TANTO, promotore dell'iniziativa, per averci coinvolti! Abbiamo aderito volentieri al loro invito e riportiamo integralmente l'articolo di Sergio Farrugia pubblicato su TANTO:
-Ciao, come va?--Quando son qua bene! --E allora vieni più spesso. Cosa fai, sei in pensione?--No, lavoro in proprio.--Ma che lavoro fai?--Uhm, mi occupo di mappe al calcolatore.--Bello. Senti, ma ci sono carte militari della zona?--Certamente, al 25:000. Anche delle Regioni, forse anche a scale maggiori.--Mi piacerebbe andare per funghi con una di queste in mano. Tra M. e P. è tutto un bosco e ci saranno bene sterrate che l’attraversano.--Ti cerco che mappe ci sono e ti dico.--Ti ringrazio.--Buona, vado prepararmi cena.--As vugumma.-Coincidenze! Ho incontrato Saverio, un amico d’infanzia che vive tutto il giorno all’aria aperta, l’altra sera, quando finalmente mi ero ritagliato il tempo per scrivere questo post, che ha un obiettivo preciso: promuovere una campagna per diffondere l’esistenza e la conoscenza del Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali, RNDT.L’idea l’ho lanciata commentando la presentazione svolta da GabrieleCiasullo, all’ultima conferenza AM/FM GIS, il 27 settembre scorso. L’ha twittata subito Renzo Carlucci.L’RNDT è il primo esempio di catalogo dell’informazione geografica digitale in Italia: rappresenta lo strumento per ricercare, attraverso i metadati, i dati territoriali -e relativi servizi- disponibili presso le pubbliche amministrazioni. Consente di valutarne l’idoneità per le proprie esigenze e ottenere le opportune indicazioni sulle loro condizioni di accesso e utilizzo.Lo strumento è stato formalmente istituito nel 2005 (articolo 59 del Codice dell’Amministrazione Digitale). Trascorsa la fase di progettazione e realizzazione, superata quella di sperimentazione, dai primi mesi del 2012 l’RNDT è in esercizio: l’ultimo rapporto (ottobre) riporta che sono documentati più di duemila dataset e servizi; hanno inserito informazioni tre organi centrali, due autorità di bacino, nove regioni, quattro province e un comune.L’RNDT, insomma, sta muovendo i primi passi. La finalità della sessione “Il repertorio dei dati territoriali: strumento e motore per l’utilizzo della informazione geografica digitale” organizzata da AM/FM GIS ha avuto proprio lo scopo di presentare le iniziative intraprese sia per sollecitarne il popolamento da parte degli enti pubblici, sia per favorirne l’utilizzo da parte di tutti i soggetti interessati all’Informazione Geografica.Mentre le istituzioni deputate al popolamento del Repertorio adempiono ai loro doveri (va ricordato lo strumento fa parte delle basi di dati di interesse nazionale, articolo 60 del CAD), anche la comunità geomatica può contribuire al suo sviluppo: aiutando a farlo conoscere, stimolando l’espressione di osservazioni, suggerimenti sull’accessibilità, la fruibilità ecc. dello strumento, anche perché, come si legge sul sito, “Il portale del RNDT è in continua evoluzione”. Vediamola come condizione necessaria, chiaramente non sufficiente, perché il suo popolamento (e il suo continuo aggiornamento) sia stimolato ad accelerare.Usiamo il logo RNDT sulle nostre homepage e invitiamo a fare altrettanto: blogger, Ordini Professionali, aziende, associazioni, istituzioni… mettiamo l’RNDT nella nostra “cassetta degli strumenti”. Un primo strumento: se l’idea funzionerà potremo aggiungerne certamente altri.L’informazione geografica digitale rappresenta anche una componente di infrastruttura per le strategie d’implementazione dell’Agenda Digitale italiana e fonte informativa indispensabile per la realizzazione di servizi innovativi nel contesto del paradigma “Smart Cities”. Questa minima azione può essere un piccolo apporto della comunità geomatica, un semplice esempio di come questo modello possa essere interpretato. Facciamo che l’RNDT diventi “l’elenco telefonico” dei dati territoriali italiani.Chissà, tra non molto tempo anche Saverio, il mio amico d’infanzia che non sta tutto il giorno davanti a uno schermo, saprà che, rivolgendosi all’ufficio comunale o semplicemente chiedendo a qualche compaesano “sempre connesso”, potrà conoscere da chi e come procurarsi una mappa topografica.
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