venerdì 2 marzo 2012

Open data anche in Sicilia?


Sembra che la Regione Sicilia abbia presentato un disegno di legge per promuovere il riuso e la liberizzazione dei dati pubblici. Almeno stando a questo comunicato dell'Ufficio Stampa della Presidenza (non vi fermate al titolo, mi raccomando, continuate a leggere! Lo so! Già dal titolo non si inizia bene in termini di chiarezza e trasparenza!).
Qualche giorno fa dati.gov.it aveva pubblicato la Mappa dell'Open Data in Italia e dall'infografica possiamo farci una idea della situazione presente in Sicilia (a parte, sembra, il caso d'eccellenza dell'Università di Messina): una parte di amministrazioni rilasciano dati in formato strutturato ma proprietario (ad esempio i fogli di calcolo excel); tale scelta rende leggibili i dati in maniera automatizzata però implica la creazione di una barriera per l’utente, la necessità di acquistare un software per la lettura/elaborazione dei dati rilasciati. 
Situazione che noi, che operiamo nel settore delle informazioni territoriali, riscontriamo da parecchio tempo, già da quando in Sicilia si comincio a parlare di SITR e affini.
Infatti il sito http://www.sitr.regione.sicilia.it/, prima e  il Geoportale, adesso, non hanno mai permesso il download dei dati cartografici ma solo la consultazione attraverso il WebGIS e servizi WMS. E' di qualche giorno fa la notizia che con l'entrata in vigore del nuovo regolamento per la cessione in uso di materiale cartografico adesso sono disponibili per il download gratuito i file raster della CTR anno 2008 in formato Tiff+tfw (facciamo progressi spaventosi!). Quindi perfettamente in linea con la mappa pubblicata da dati.gov.it e ben lontani da una vera filosofia di liberalizzazione del dato!


Cambierà qualcosa prima o poi? Sicuramente questo disegno di legge è un inizio, ma chissà ancora quanto tempo passerà prima di una possibile attuazione. Fino a quando non entrerà nella cultura comune che l’accesso alle informazioni e il loro libero utilizzo è un diritto per il cittadino e una occasione per rilanciare l'economia e incoraggiare i giovani a lanciarsi in nuove avventure imprenditoriali non basterà una legge a cambiare le cose!
Intanto incrociamo le dita e speriamo che questo disegno di legge venga approvato e, poi, che si lavori anche nella direzione di annullare il "data divide"!
Infatti, come dice Pietro Blu Giandonato in questo interessante articolo La democratizzazione dei dati per abbattere il "data divide", oggi stiamo assistendo ad una rivoluzione nel mondo degli Open Data, ma si rischia che che questa enorme mole di dati messa a disposizione dalle Istituzioni rimanga lì dov'è a causa di un reale problema presente in Italia di lenta "alfabetizzazione informatica"!

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